“On rêve avant de contempler” scrive il filosofo Gaston Bachelard. Sin dai tempi più antichi, l’immaginario ha agito da potente catalizzatore nel processo di ricognizione dello spazio geografico. La cartografia del Rinascimento non esitava a riportare, accanto alle terre “nuovamente scoperte”, il regno del Prete Gianni, le Isole Fortunate, l’Eldorado... Nell’Oceano tenebroso, genitore di tutti i mostri, erravano insulae peregrinae alla stregua dell’Ultima Thule di senechiana memoria.

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